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venerdì 14 maggio 2010

articolo bertolaso

«intercettazioni Strumentalizzate. Sesso al Salaria? ma se ci lavorava anche mia moglie...»

Inchiesta G8, Bertolaso si difende: «Accuse frutto di equivoci»

Il capo della Protezione civile: «Ad Anemone nessun appalto a L'Aquila. Speravo nell'archiviazione»

MILANO - Slide, documenti, foto, persino l'abbonamento per essere socio del Salaria sport village: tutto scansionato e caricato su un pc portatile. E poi mandato "in onda" sulle tv di Palazzo Chigi. Guido Bertolaso convoca i giornalisti nella sede del governo per dimostrare così di non avere nulla a che fare con l'inchiesta partita dal G8 e che lo vede indagato. «Le accuse che mi sono state rivolte non hanno alcun fondamento, sono frutto di equivoci o di mancati controlli dei documenti che ho presentato oggi»» spiega il sottosegretario in conferenza stampa.

«SPERAVO NELL'ARCHIVIAZIONE» - «Speravo di essere qui a commentare l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione» nell'inchiesta sul G8, «ma purtroppo non è stato così» ammette il numero uno della Protezione civile, sottolineando che l'inchiesta sarà lunga ma precisando anche di avere fiducia nei magistrati. Bertolaso nega con forza ogni addebito: «Non ho ricevuto alcun favore o privilegio, «nessun viaggio, nessun parente è stato assunto, nessuna casa mi è stata affittata o comperata» con implicito riferimento al caso Scajola. «Non ho mai mentito agli italiani per quello che riguarda il mio comportamento - specifica -. Credo di avere la coscienza pulita».

APPALTI - Ai giornalisti Bertolaso chiarisce che «nessuna delle imprese coinvolte in questa vicenda ha avuto appalti a l'Aquila». Il sottosegretario cita in particolare Anemone: «È venuto diverse volte a l'Aquila, ma non

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